Olio Capitale: enogastronomia fondamentale driver di viaggio. Oggi a Trieste il convegno di apertura sull’extravergine come risorsa culturale e turistica
Pubblicato il 15 Marzo 2019L’enogastronomia è un importante driver di viaggio. Negli ultimi 3 anni, il 98% dei turisti italiani ha partecipato ad almeno un’esperienza enogastronomica nel corso di un viaggio. Fra le esperienze più popolari figurano, oltre al gustare prodotti tipici, visitare un mercato (82%) e il recarsi presso bar e ristoranti storici (72%) ma grande interesse suscitano soprattutto le esperienze di visita ai luoghi di produzione, con in primis le aziende agricole (62%) che registrano un tasso di interesse maggiore rispetto alle cantine (56%). È una delle principali evidenze emerse dal Rapporto sul Turismo Enogastronomico illustrato dall’autrice Roberta Garibaldi, esperta di turismo enogastronomico, docente universitaria, membro del Board of Advisors e Ambasciatore per l’Italia della WorldFood Travel Association, nell’ambito del convegno inaugurale di Olio Capitale – il Salone degli oli extravergini tipici e di qualità organizzata dalla Camera di Commercio Venezia Giulia e realizzata da Aries in corso fino al 18 marzo a Trieste alla Stazione Marittima.
I dati parlano chiaro: l’Italia vanta 825 prodotti agroalimentari e vitivinicoli ad Indicazione Geografica, 5.056 Prodotti Agroalimentari Tradizionali, 4 beni enogastronomici inseriti nella lista del patrimonio tangibile e intangibile dell’UNESCO, 2 città creative UNESCO dell’enogastronomia, 334.743 imprese di ristorazione, 875 ristoranti di eccellenza, 23.406 agriturismi che offrono servizi di alloggio, ristorazione e altre proposte turistiche, 114 musei legati al gusto, 173 Strade del Vino e dei Sapori e a ciò si aggiungono una molteplicità di esperienze a tema, quali visite e degustazioni nelle cantine, nei birrifici e nei frantoi, sagre e feste enogastronomiche, esperienze di social eating e cooking class che trovano uno spazio sempre maggiore nell’offerta degli intermediari tradizionali e online. Un’offerta che nell’ultimo anno è cresciuta. L’olio extravergine e il turismo dell’olio rispecchiano questo trend con le visite alle aziende olivicole, ai frantoi e ai musei dell’olio, la ri-scoperta del paesaggio attraverso iniziative vincenti come la Camminata tra gli olivi promossa delle Città dell’Olio, Frantoi Aperti, il Garden Lab in toscana, il Pic & Nic a Trevi ed esperienze in cui si crea e si prende parte attiva come la raccolta delle olive e laboratori come “assaggia e pittura” o “crea la tua saponetta all’olio”.
“Si afferma un nuovo concetto di “paesaggio enogastronomico”, ovvero quell’insieme di cultura, persone, ambiente, attività e prodotto tipico, che il turista italiano prende sempre più in considerazione quando sceglie la meta del suo prossimo viaggio” ha spiegato Roberta Garibaldi che ha insistito molto sulla necessità di informare di più il turista. Le fa eco Diana Candusso, responsabile area enogastronomia PromoTurismo FVG che ha illustrato l’esperienza della Strada del Vino e dei Sapori, una vera e propria “case history” che ha saputo coniugare turismo e produzione.
Le conclusioni del convegno moderato dal giornalista enogastronomico Paolo Massobrio sono state affidate all’onorevole Lorenzo Viviani, membro della XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati che ha insistito sulla necessità di investire sull’autenticità dei prodotti, la tracciabilità e la ricerca della qualità attraverso l’innovazione. “È la mia prima volta ad Olio Capitale – ha commentato Viviani in giro tra gli stand – sono molto felice di aver incontrato i produttori di olio extravergine che rappresentano il vero motore della nostra agricoltura, se mi inviteranno, sono pronto a tornare anche il prossimo anno”.
Testo a cura dell’Ufficio Stampa dell’Associazione nazionale Città dell’Olio